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Spiritualità – Che cos’è?

 

La spiritualità è la cultura dello spirito e dell'anima

>> a cercare,

>> a scoprire e

>> a coltivare le relazioni

per una realtà spirituale-trascendente.

I cristiani e molte altre persone religiose comprendono questa realtà come una controparte personale che chiamano Dio. Si credono pienamente e fondamentalmente affermati da lui, sanno di essere circondati da lui e toccati nel loro intimo; la loro relazione con lui dà loro un senso profondo del significato e del valore della loro esistenza. Questo dà loro sicurezza, un sostegno interiore e trasmette un diritto profondo alla vita e all'esistenza. Da lui sperimentano un sì a tutta la storia della loro vita, in cui sono inclusi i lati di luce e d'ombra del loro essere nonché tutti gli stati d'animo e i sentimenti. In questa relazione sperimentano una libertà dalla paura attraverso la quale non devono reprimere o nascondere nulla, piuttosto li aiuta a guardarsi onestamente e in modo completo. Sperimentano Dio come colui che li spinge a guardare con onestà la rete della loro realtà relazionale con le persone vicine e lontane, con gli animali e le altre creature, con gli elementi naturali e anche con Lui stesso, il mistero e l'origine di tutta la realtà, che opera dietro ogni cosa e che collega tutto uno con l'altro nel più profondo dell'essere.

Sperimentano tutto questo come "amore divino". E le persone credenti sono convinte che in ogni essere umano c'è una grande fame per questo amore globale e multidimensionale.

 

Tale spiritualità, tale esperienza di essere "amati da Dio" trasmette una conoscenza spirituale che Dio fondamentalmente ha buone intenzioni con noi e che vuole aiutarci in tutti i nostri problemi e preoccupazioni - ma nel senso di "aiutarci ad auto-aiutarci". Non ci solleva dai nostri problemi, non ci rende incapaci, ma ci aiuta a risolverli e a conviverci in modo tale che non ci paralizzino, ma diventino per noi una benedizione.

I cristiani vedono nel messaggio di Gesù l'immagine di un Dio che vuole aiutarci anche con i nostri problemi di colpa – non in modo punitivo, ma curativo - che non toglie le conseguenze delle nostre azioni sbagliate, ma ci aiuta a sopportarle e ad assumercene la responsabilità. È una delle affermazioni centrali dei Vangeli che Dio ci ama anche come "peccatori" e ci aiuta ad accettarci di nuovo - nonostante la nostra colpa - e ad affermare di nuovo la nostra vita e a modellarla in modo responsabile e benefico per noi stessi, per i nostri prossimi e per tutta la creazione.

 

La spiritualità, soprattutto, ha i seguenti obiettivi

>>  Avere fiducia nella vita, percepire la vita come preziosa nonostante tante sofferenze, comprendere la vita nella diversità delle sue fasi di sviluppo e dei suoi diversi stati d'animo come un'unità, come qualcosa di completo che Dio mi ha dato.

>>  Percepire consapevolmente e accettare la transitorietà della forma esterna, della forma fisica dell'esistenza, accettare e sopportare la paura della fugacità. Sperimentare sé stesso percepito, affermato e amato (da Dio).

>>  Percepire e affermare il proprio corpo e la propria anima con la diversità e il contrasto dei sentimenti e degli stati d'animo.
Essere a casa nella casa del proprio corpo (come il "tempio dello Spirito Santo"), e viverci dentro volentieri.

>>  Essere a casa nella casa della comunità umana; coltivare relazioni di fiducia, del legame e della solidarietà con gli altri. Sviluppare una cultura del interessamento al destino degli altri e anche una cultura della comunicazione di sé verso li altri.

>>  Essere a casa nella casa della grande madre natura, rispettare le altre creature come coabitanti in questa casa e trattarle bene.

>>  Essere a casa nella casa del tempo, della storia dei miei antenati, del mio popolo, dell'umanità. Sentirmi legato al destino dei miei genitori e dei miei nonni, rispettare il loro percorso e le loro decisioni e plasmare la mia vita come qualcosa di nuovo sulle fondamenta del passato.

 

Manfred Hanglberger (www.hanglberger-manfred.de)

 

Tradotto da: Ingeborg Schmutte

 

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