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Nella Bibbia c'è uno sviluppo dei concetti morali: Dal
"comandamento" al "crimine": Testi relativi a Genesi 22 (La storia di Abramo-Isaaco):
La Chiesa prega ancora come se la storia della cosiddetta "prova di Abramo" fosse una storia di fede per il nostro tempo e Abramo fosse un "padre nella fede" sulla base di questa narrazione: - 1ª lettura della seconda domenica di Quaresima (anno di lettura B): il 25.02.2024, - 2a lettura nella celebrazione della Veglia Pasquale: il 30.03.2024.
Genesi 22,1-19 La cosiddetta prova di Abramo:
[1] Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". [2] Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò". [3] Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. [4] Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. [5] Allora Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". [6] Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. [7] Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?". [8] Abramo rispose: "Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutti e due insieme; [9] così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. [10] Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. [11] Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". [12] L'angelo disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio". [13] Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. [14] Abramo chiamò quel luogo: "Il Signore provvede", perciò oggi si dice: "Sul monte il Signore provvede". [15] Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta [16] e disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, [17] io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. [18] Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce". [19] Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
Ex 13,1-2: Il testo più antico esige il sacrificio del primogenito: Il Signore disse a Mosè: «Proclamami santi tutti i primogeniti. Tutto ciò che esce dal grembo degli Israeliti, sia uomini che animali, appartiene a me”.
Ex 13,11-16: Più avanti viene reclamato un riscatto nei casi dell'asino e dei figli: [11] Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, [12] tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore. [13] Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. [14] Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. [15] Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. [16] Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto".
Num 3,11-12 Il Signore disse a Mosè: "Ecco, io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei,
Num 8,16-19: I Leviti in sostituzione del sacrificio dei primogeniti: [16] poiché mi sono tutti dediti tra gli Israeliti, io li ho presi con me, invece di quanti nascono per primi dalla madre, invece dei primogeniti di tutti gli Israeliti. [17] Poiché tutti i primogeniti degli Israeliti, tanto degli uomini quanto del bestiame, sono miei; io me li sono consacrati il giorno in cui percossi tutti i primogeniti nel paese d'Egitto. [18] Ho preso i leviti invece di tutti i primogeniti degli Israeliti. [19] Ho dato in dono ad Aronne e ai suoi figli i leviti tra gli Israeliti, perché facciano il servizio degli Israeliti nella tenda del convegno e perché compiano il rito espiatorio per gli Israeliti, perché nessun flagello colpisca gli Israeliti, qualora gli Israeliti si accostino al santuario".
Num 18,15 Ogni essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito dell'uomo e farai anche riscattare il primo nato di un animale immondo.
Cfr. Lc 2,21-24: Anche con Gesù, la legge della "redenzione" è ancora valida: [21] Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. [22] Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [23] come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; [24] e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Gio 3,16: Gesù come proprietà di Dio Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
2 Re 3, 21-27: I figli vengono sacrificati anche in altri popoli - con successo! [21] Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si schierarono sulla frontiera. [22] Alzatisi presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come sangue. [23] Esclamarono: "Questo è sangue! I re si sono azzuffati e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!". [24] Andarono dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese, incalzando e uccidendo i Moabiti. [25] Ne demolirono le città; su tutti i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono. [26] Il re di Moab, visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. [27] Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro regione.
2 Re 16, 1-4: [1] Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia, divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda. [2] Quando divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore suo Dio, come Davide suo antenato. [3] Camminò sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli Israeliti. [4] Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
2 Re 21,1-6: In Israele si effettuano ripetuti sacrifici di bambini: [1] Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si chiamava Chefziba. [2] Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni sterminate già dal Signore all'arrivo degli Israeliti. [3] Ricostruì le alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò un palo sacro, come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì. [4] Costruì altari nel tempio riguardo al quale il Signore aveva detto: "In Gerusalemme porrò il mio nome". [5] Costruì altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. [6] Fece passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del Signore, da provocare il suo sdegno.
Salmo 106, 34-39: Un’altra indicazione alla pratica del sacrificio di bambini in Israele: [34] Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore, [35] ma si mescolarono con le nazioni e impararono le opere loro. [36] Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello. [37] Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi. [38] Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie sacrificati agli idoli di Cànaan; la terra fu profanata dal sangue, [39] si contaminarono con le opere loro, si macchiarono con i loro misfatti.
C'è anche una storia nel Vecchio Testamento sul sacrificio di una figlia. Tuttavia, a differenza del figlio di Abramo, non fu salvata:
Giudici 11:29-40 [29] Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. [30] Iefte fece voto al Signore e disse: "Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, [31] la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto". [32] Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. [33] Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. [34] Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie. [35] Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: "Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi". [36] Essa gli disse: "Padre mio, se hai dato parola al Signore, fà di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici". [37] Poi disse al padre: "Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne". [38] Egli le rispose: "Và!", e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. [39] Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza: [40] ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.
Una storia mortale per Sara: Una tradizione ebraica tramandata più tardi
narra che, dopo il ritorno di Abramo e la notizia di ciò che era accaduto,
Sara emise sei grida e morì. (Strack-Billerbeck IV, 181f.).
Da: Prima preghiera alta/eucaristica della Messa cattolica Da secoli, la Chiesa prega come se la disponibilità di Abramo a sacrificare il figlio fosse qualcosa di positivo: Volgi sulla nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno, come hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, come il sacrificio del nostro padre Abramo, e l'oblazione pura e santa di Melchisedech, tuo sommo sacerdote.
Il terapeuta familiare B. Hellinger ha formulato una doppia narrazione analoga a quella biblica Abramo-Isaac. Questo rivela le relazioni problematiche nella storia biblica originale. Nel fare ciò, egli espone questa narrazione biblica come una storia completamente inutile e fuorviante per il nostro tempo, che non può rivendicare alcuna verità su Dio o su una valida fede cristiana:
Una lettura alternativa (Gen 22) alla Veglia Pasquale:
Durante la notte un uomo sognò di sentire la voce di Dio che gli diceva: "Alzati, prendi tuo figlio, il tuo unico che ami ed adori. Conducilo al monte che ti mostrerò e lì, offrilo a me come sacrificio cruento". La mattina l'uomo si alzò, guardò suo figlio, il suo unico amato, guardò sua moglie, la madre del bambino, guardò il suo Dio. Prese il bambino, lo condusse sul monte, costruì un altare, gli legò le mani, estrasse il coltello, lo alzò per macellare il figlio. In quel momento sentì un'altra voce e macellò una pecora al posto di suo figlio. Come guarda ora il figlio il padre, come guarda il padre il figlio, come guarda la donna l'uomo, come guarda l'uomo la donna, come guardano Dio e come li guarda Dio, se esiste? E un altro uomo sognò nella notte che udì la voce di Dio che gli diceva: "Alzati, prendi tuo figlio, il tuo unico amato. Conducilo sul monte che ti mostrerò e là offrilo a me in sacrificio". Al mattino, l'uomo si alzò, guardò suo figlio, il suo unico amato, guardò sua moglie, la madre del bambino, e dopo guardò il suo Dio. Poi rispose: "Non lo faccio". Ed ora? Come guarda il figlio il padre, come il padre guarda il figlio, come la donna guarda l'uomo, come l'uomo guarda la donna, come guardano Dio e come li guarda Dio, se esiste? Bert Hellinger (estratto da suo libro: „Zweierlei Glück“) Un suggerimento come ultima parola da parte dell'editore: "Parole di vita"
Epilogo
Gli uomini credevano che una parte dei doni
della creazione dovesse essere restituita a Dio e che i sacrifici dovessero
essere fatti in segno di gratitudine, riverenza e umile sottomissione al suo
dominio.
Manfred Hanglberger (www.hanglberger-manfred.de) Traduzione: Ingeborg Schmutte
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